Rapporto 2016 del Sindacato mondiale sulla violazione dei diritti nel mondo
Anche se in situazione di peggioramento, in Europa, i diritti ci sono, e reggono: lo si può dedurre dal Rapporto 2016 - Indice CSI des droits dans le monde 2016 – per cui si rinvia a http://www.ituc-csi.org/IMG/pdf/survey_ra_2016_fr.pdf In effetti la Confederazione sindacale internazionale (ITUC), da più di 30 anni, raccoglie dati sulle violazioni della libertà sindacale e del diritto di contrattazione collettiva dei lavoratori, nel mondo.
Per il 2016, qui di seguito le sue principali conclusioni:
Giornata ONU del rifugiato, per un'Europa più solidale
Scrivere oggi della Giornata mondiale del rifugiato sconta un sentimento di angoscia che ha bisogno di essere eliminata. Abbiamo più volte sottolineato, anche su questo blog, il disinteresse collettivo verso problematiche così gravose, quasi a nulla è valsa la politica europea di accoglienza per il rialzare il "morale" di un'Europa statica.
Gli accordi con la Turchia, per sedare le pressioni delle migrazioni verso la Grecia e verso l’Italia lasciano strascichi di incertezza sulla garanzia della tutela dei diritti umani. Ma la cosa che spaventa, rende sempre insicuri, sono i dati impietosi davanti una catastrofe annunciata.
Stragi americane. La Costituzione, le lobby, la politica
Domenica un cittadino americano di origini afghane è entrato in un locale gay con un'arma d'assalto uccidendo 50 persone e ferendone 54. L'assassino aveva più volte espresso simpatie per i terroristi islamici. L'ISIS ha rivendicato l'attentato. L'ultimo massacro è stato compiuto poche ore dopo l'omicidio di una star della musica poco più che ventenne e pochi mesi dopo la strage di San Bernardino in cui due coniugi di origini pakistane uccisero 14 persone e ne ferirono 17.
L'accaduto è diventato subito tema di campagna elettorale con Donald Trump che ha nuovamente rilanciato l'idea di vietare ai musulmani l'ingresso nel paese ed ha nuovamente accusato l'establishment di esercitare una leadership troppo debole. Hillary Clinton da parte sua ha ribadito di non voler negare l'esistenza del terrorismo islamico ma ha anche detto che negli Stati Uniti bisogna cambiare la legge sulla circolazione delle armi.
Povertà e disuguaglianza nel 2016. La versione di Morozov
Su «Internazionale» è apparsa all’inizio di aprile la traduzione di un pezzo dell’accademico di origini bielorusse Evgenij Morozov, dal titolo Il capitalismo tecnologico rinuncia alla democrazia (1). Morozov sostiene che il capitalismo democratico occidentale versa in una profonda crisi: il capitalismo non risolve i problemi, ma non esistono modelli alternativi. Per l’accademico povertà, disuguaglianza, disoccupazione giovanile, acqua inquinata e alloggi troppo cari sono sintomi di un sistema non più sostenibile. Morozov è notoriamente scettico sulla possibilità che le nuove tecnologie conducano ad un mondo più equo e più democratico.
Mutamento climatico: leitmotiv della sostenibilità globale
Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo
(Ecclesiaste 3:1)
Le peculiarità dei singoli Paesi hanno dovuto cedere il passo a una serie di problematiche che sfidano i limiti convenzionali fissati dalla nozione classica di Stato-nazione.
Sono i rischi globali ad aver destato una maggiore attenzione negli ultimi tempi. Si tratta di un accadimento, o meglio di una condizione incerta, che, se non affrontata, porterebbe con sé un impatto negativo tale dal provocare seri danni nei prossimi 10 anni.