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Europa in Movimento

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Italia

Campagna di controinformazione sull'Europa

Gentile Laura Ferrara,

abbiamo letto che in un recente intervento sulla sua pagina facebook ha chiesto alla Commissione europea la ricollocazione automatica dei 177 migranti che il governo italiano sta sequestrando sulla nave Diciotti.

Ci permettiamo di ricordare che lei e i suoi colleghi del Gruppo EFDD al Parlamento europeo avete votato contro la proposta di revisione del regolamento di Dublino che avrebbe introdotto, fra le altre innovazioni, l’automaticità della ricollocazione nei paesi membri.

Nave Diciotti, foto di Gaetano Porcaro (flickr licenza cc)

Il ministro degli interni italiano dichiara che "l’Europa non rispetta i patti" ma l’Unione europea non ha sottoscritto nessun patto perché al Consiglio europeo di giugno i governi - tutti i governi, compreso il governo italiano - hanno affermato il principio della volontarietà delle ricollocazioni. Il ministro degli interni dimentica di dire che, quando era deputato europeo a Strasburgo (nei lavori in commissione a Bruxelles lo si è visto poco) ha votato contro la modifica del regolamento di Dublino che stabiliva l’obbligatorietà dei patti di ricollocazione.

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio Italiano

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per salvare la faccia al suo vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, sta cercando di far credere all’opinione pubblica italiana che una parte dei 450 profughi - salvati sulle navi Frontex e della GDF – sarà ricollocata solo per il pugno duro del Ministro degli Interni e le sue sollecitazioni ai capi di Stato e di governo di 27 paesi europei.
Le cose non stanno così e ce lo dicono i dati giornalieri forniti con precisione dal Ministero degli Interni.
Dal 1° gennaio al 9 luglio 2018, sono sbarcati in Italia 17168 uomini, donne e bambini di cui 11602 provenienti dalla Libia. Nei dodici mesi del 2017 erano sbarcate in Italia 86520 persone di cui 82520 provenienti dalla Libia.

Dopo il (vano) tentativo di espropriare la democrazia italiana dal suo naturale alveo europeo, sventato dal Presidente della Repubblica Mattarella all’atto di nomina dei ministri del Governo Conte, siamo ora davanti a un continuo manifestarsi di accelerazioni populiste e nazionaliste guidate dal Ministro dell’interno Salvini.
Questi continui attacchi alla pacificazione nazionale ed europea, cavalcano l’onda (direi bassa) della soluzione ai flussi migratori, soprattutto nel Mediterraneo che vedono l’Italia (insieme alla Grecia porti di “primo approdo” secondo il regolamento di Dublino, c.d. Dublino III) ma prendono le mosse da lontano, e non sono certo state risolte dal recente Consiglio europeo di Bruxelles degli ultimi giovedì e venerdì di giugno.

Aziz Sawadogo alla manifestazione del 25 aprile 2018

Al Ministro degli Interni Matteo Salvini,

sono un giovane studente nero, e ci tengo a precisarlo, a tutti gli effetti italiano.

Con questa mia lettera, la prego d’accogliere il mandato istituzionale che i cittadini italiani le hanno concesso, la prego, ancora, d’abbandonare gli strali da campagna elettorale.

Le elezioni le ha vinte, faccia, dunque, il Ministro e non il politico in cerca di voti.

Lei in quanto responsabile del Viminale ed esponente del Consiglio dei Ministri ha sulle spalle un’enorme responsabilità, che non si traduce solo nel conseguire i punti programmatici del contratto che ha stipulato con i suoi alleati di Governo, ma si traduce anche, anzitutto, come ruolo guida nei confronti della cittadinanza.

E le sue ultime dichiarazioni non vanno in questa direzione, non perseguono l’interesse nazionale, anzi stanno letteralmente inclinando in maniera pericolosa l’assetto sociale.

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