Noi cittadini europei
rileviamo che
l'unificazione europea ha assicurato per oltre mezzo secolo, un benessere senza precedenti, il consolidamento della democrazia e ha rappresentato la pace, o un modello per l'intero pianeta;
tuttavia, a seguito della crisi finanziaria ed economica globale, è cresciuta la disaffezione popolare nei confronti del progetto europeo;
il distacco dei popoli dalle istituzioni europee dipende principalmente dalle politiche di austerità senza sviluppo, senza consenso democratico e senza equità e dalla incapacità dell'Unione europea di parlare con una sola voce nel mondo e di fare fronte ai drammatici problemi della sicurezza interna e internazionale;
la ripresa della costruzione dell'unità europea presuppone la riconquista del consenso popolare al progetto europeo;
considerato che
per contribuire a sanare la frattura tra i cittadini e le istituzioni europee, il Presidente della Commissione europea Juncker ha affermato, l'esigenza di dare priorità allo sviluppo, alla competitività e alla creazione di nuovi posti di lavoro;
in un'Europa economicamente integrata e con una moneta unica i piani nazionali sono totalmente inadeguati a stimolare lo sviluppo;
il bilancio dell'UE, la cui entità è stata abbassata al di sotto della soglia del 1% del PIL europeo, non consente la mobilitazione di risorse necessaria a stimolare lo sviluppo dell'economia e l’occupazione;
il piano di investimenti di 315 miliardi nei prossimi tre anni, proposto dalla Commissione europea, potrebbe rappresentare una prima risposta alle richieste della campagna New Deal for Europe svoltasi nel 2014-2015 con un'Iniziativa dei Cittadini Europei;
malgrado si manifestino segni di ripresa (della crescita) dopo la crisi finanziaria ed economica globale, nel 2015 nell'UE ci sono 24 milioni di disoccupati, con un tasso di disoccupazione del 10% e di disoccupazione giovanile del 21%, che raggiunge il 50% in alcuni Stati membri;
il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) avviato dalla Commissione europea necessita di nuove risorse proprie per promuovere un New Deal per l'Europa attraverso la produzione di beni pubblici europei indispensabili a raggiungere il traguardo della piena occupazione;
a causa dell'opposizione di alcuni Stati membri a incrementare le risorse proprie del bilancio dell'UE, solo i paesi dell'Eurozona sembrano disponibili a dotarsi di una autonoma capacità fiscale con un bilancio alimentato da risorse proprie;
sottolineiamo
la straordinaria opportunità rappresentata dalla tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) promossa da undici Stati membri dell'Eurozona, per integrare il FEIS con nuove risorse pubbliche da utilizzare per investimenti a beneficio degli Stati cooperanti che consentirebbe di fare partecipare i principali responsabili della crisi finanziaria ed economica a riparare i danni che hanno provocato e avviare uno sviluppo socialmente ed ecologicamente sostenibile;
che una tassa sulle emissioni di anidride carbonica (CT), da istituire tramite cooperazioni rafforzate, può rappresentare una risorsa supplementare per gli Stati dell'Eurozona, contribuire a scoraggiare l'uso dei carburanti fossili e a promuovere le energie rinnovabili, essenziali per assicurare la continuazione della vita sul pianeta nel quadro della transizione ecologica;
che l'emissione di euro project-bonds può essere utilizzata per finanziare investimenti in beni pubblici europei.
Noi cittadini europei chiediamo al Parlamento europeo
di avanzare una proposta di revisione del quadro finanziario pluriennale programmata per il 2016 che preveda di dotare il FEIS di risorse aggiuntive derivanti dalle tasse sopra citate, dall'emissione di euro project-bonds e di nuovi titoli della BEI che la BCE può acquistare nel quadro del quantitive easing;
di assegnare queste risorse al FEIS e di destinarle agli Stati cooperanti;
di sottoporre tale proposta all'approvazione di un'assemblea composta da membri del PE e dei Parlamenti nazionali (Assise interparlamentari) dei paesi interessati, per associare gli Stati membri alle decisioni relative alla distribuzione delle risorse del gettito fiscale.
Per sottoscrivere la petizione scrivere redazione@europainmovimento.eu e info@newdeal4europe.eu
Sulla base di questo testo verrà redatta una versione semplificata destinata alla firma dei cittadini.
Per ulteriori informazioni consultare il sito www.newdeal4europe.eu