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EULink

Il progetto EULink-European Civic Education, (https://research.unilink.it/eulink/https://euractiv.it/sections/eu-link/ - sito web: https://eulink.unilink.it/ - sezione articoli su Euractiv Italia: https://euractiv.it/sections/eu-link/) è un programma di educazione civica europea dell'Università degli studi Link cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito dell’azione Teacher Training (progetto europea Jean Monnet), rivolto alla formazione degli insegnanti di tutti i livelli.

Manifestazione a Bruxelles

Di nuovo sul banco degli imputati e come al solito senza avvocato difensore. Parliamo dell’Unione europea e della rivolta dei trattori.

Iniziamo col dire che gli agricoltori hanno tante buone ragioni per essere arrabbiati. Quello appena trascorso può essere definito annus horribilis per chi lavora nei campi. IL 2023 è iniziato con un inverno eccezionalmente mite e siccitoso. Poi le alluvioni in Grecia, Francia, Germania ed Italia, che hanno causato danni per circa 17 miliardi (9 dei quali riguardano la sola Emilia-Romagna). Come se non bastasse la guerra in Ucraina ha causato almeno due conseguenze particolarmente gravi per l’agricoltura: l’impennata dei costi energetici ed il calo dei prezzi dei cereali, crollati di circa il 30% nel 2023.

Logo Europarlamento

Mai abbandonare la speranza, anche se a volte è davvero difficile. Come lo è l’assistere ad una campagna elettorale per il Parlamento europeo, in cui ci sia almeno un pugno di candidati che ci credono.

Che credono nell’Unione europea, nel suo ruolo di avanguardia della civiltà, nella sua capacità di migliorare le nostre vite; o anche, più modestamente che sappiano cosa fa in concreto l’Unione europea, quale peso abbia nelle nostre vite e che siano disposti ad incentrare le loro campagne elettorali su questo.

European ballet, Sečovce,  Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license.

Ci risiamo. Mancano circa 5 mesi alle elezioni europee ed i vecchi vizi della classe politica italiana tornano puntuali a contaminare la campagna elettorale.  

Dal 1979 - quando fu introdotto il suffragio universale -, agli anni 90’, l’attenzione dei partiti politici italiani al parlamento di Strasburgo è stata marginale. A partire dal 1994 le cose sono cambiate. Con l’avvento del sistema maggioritario nelle elezioni politiche italiane, e la nascita dell’Unione europea con Maastricht, si è scoperto che anche in Europa si poteva fare politica. 

L'emiciclo del Parlamento europeo, Photo by DAVID ILIFF. License: CC BY-SA 3.0

C’è stato un grande silenzio nel discorso(*) di fine anno del Presidente della Repubblica Mattarella(1). Un silenzio assordante che riguarda l’Europa. Non una parola sulle elezioni europee. Non una parola sulla proposta di riforma istituzionale approvata dal Parlamento europeo il 22 novembre. Non una parola sull’accordo di riforma del sistema europeo di asilo. Eppure le occasioni nel discorso di Mattarella non sono mancate.

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