Un flash mob per il Parlamento mondiale ha preceduto di pochi minuti il convegno "Lo sviluppo sostenibile dal locale al globale e la riconversione ecologica dell’economia con l’Europa che noi vogliamo" organizzato dal blog "Europa in movimento", dalla sezione Mfe di Manduria e dall'Istituto Paride Baccarini a Taranto nel quartiere Tamburi, cuore delle contraddizioni di uno sviluppo insostenibile che ha messo in contrapposizione il lavoro e la salute.
Liliana Digiacomo, segretaria della sezione Mfe di Manduria e componente della direzione nazionale Mfe, ha aperto sabato pomeriggio e coordinato i lavori a partire dalle ore 16, nella sala del Centro polifunzionale Giovanni Paolo II nel quartiere Tamburi di Taranto, presentando le finalità del Mfe: unire l'Europa, con un governo democratico e federale, per unire il mondo. Il quartiere da anni è al centro delle vicende connesse ai progetti di riqualificazione del centro siderurgico Ilva, ora in amministrazione controllata governativa, con grandi problemi connessi a fattori di inquinamento nocivi per la salute umana e a un dibattito acceso sul futuro di un polo industriale del gruppo Ilva nel quale sono occupate 10.500 maestranze.
Nel saluto introduttivo Luigi Morgante, consigliere regionale della Commissione ambiente della Regione Puglia, ha ringraziato la sezione Mfe di Manduria e di Taranto e l'Istituto di studi sul federalismo e l'unità europea Paride Baccarini per avere promosso un convegno nel quale la commissione ambiente della Regione guarda con molto interesse ai suoi risultati.
Con un collegamento in videoconferenza Roberto Palea, presidente del Centro studi sul federalismo di Moncalieri, ha ribadito l'importanza che i federalisti europei attendono dagli esiti della Cop 21 a Parigi. Palea ha sottolineato come di fronte ai gravissimi rischi connessi ai cambiamenti climatici in corso il federalismo europeo debba essere fortemente impegnato per spingere la Unione Europea ad attivarsi per un Piano europeo straordinario per lo sviluppo sostenibile.
Su questa linea Paolo Ponzano, Senior Fellow dell'Istituto Universitario Europeo di Firenze ha illustrato i contenuti della petizione al Parlamento europeo "Un new deal per l'Europa" ovvero un Piano europeo di sviluppo sostenibile e per l'occupazione. Tale piano non sarebbe efficace senza nuove risorse pubbliche quali, ad esempio, una tassa europea sulle transazioni finanziarie e/o una carbon tax sulle importazioni di prodotti energetici in funzione del loro contenuto in carbonio.
Lamberto Zanetti, presidente dell'Istituto di Studi sul Federalismo e l’Unità Europea Paride Baccarini di Forlì e componente della direzione nazionale del Mfe, ha ricordato l'appello "Fermiamo insieme la febbre del pianeta" con l’ indicazione della costruzione di una Organizzazione Mondiale per l'Ambiente (OMA) gestita da un'alta autorità indipendente sul modello della Ceca per affrontare con mezzi e poteri adeguati le crescenti emergenze ambientali che si profilano e si susseguono sul piano mondiale.
A sua volta Nicola Vallinoto (Genova), componente della Direzione nazionale del Mfe, ha evidenziato come il federalismo abbia un compito di avanguardia nel promuovere iniziative ecologiste correlate all'obiettivo della Federazione Europea, ormai non più sogno ma unica via concreta per salvare comunità e popoli dai rischi derivati dalle catastrofi. Significativo il fatto che la bandiera europea sia portata avanti da profughi e migranti: da costoro dobbiamo ripartire per una rifondazione costituente dell'UE.
Don Antonio Panico, vicario episcopale della diocesi di Taranto, ha illustrato gli scopi dell'enciclica "Laudato Si'" di Papa Francesco sulla cura della casa comune, ha ringraziato i promotori del convegno tarantino per avere scelto il quartiere Tamburi come sede di una riflessione sulla riconversione ambientale ed ha affermato che il Mfe va incoraggiato a proseguire nei suoi intenti.
Matteo Valtancoli, responsabile Ecodem della Emilia-Romagna, ha presentato un elenco di buone pratiche ecologiste nella direzione del risparmio energetico sia da parte delle amministrazioni comunali, sia da parte delle famiglie per la riduzione del volume dei rifiuti e della riduzione delle emissioni nocive da inceneritori.
In un messaggio in videoconferenza Angelo Consoli (Bruxelles), Direttore dell'ufficio europeo di Jeremy Rifkin, ha invitato il Mfe a partecipare a Parigi alla mobilitazione rivolta ai Capi di Stato del mondo affinché si pronuncino a Parigi su impegni in grado di impedire l'aumento di emissioni di Co2 in atmosfera.
Nicola Conenna, di Bari, presidente dell'Università dell'idrogeno, ha illustrato il viaggio del veicolo speciale H2M in grado di produrre idrogeno che verrà avviato il mese prossimo dall'Italia verso Parigi per illustrare le nuove opportunità dell'idrogeno come risorsa energetica alternativa per i trasporti su gomma.
E dal globale al locale gli interventi di Alessandro Marescotti(*), presidente di Peacelink, che ha ripercorso i passaggi salienti della battaglia del movimento ecologista tarantino nei confronti delle emissioni nocive per la salute umana prodotte da alcune lavorazioni dell'Ilva a Taranto.
Sulla riconversione ecologica di Taranto si sono soffermati gli interventi di Saverio De Florio e Marco De Bartolomeo dell'associazione Taranto città spartana per la costruzione di una città culturale e turistica sul modello delle Smart city.
Pietro Caruso, Presidente della sezione Mfe Nazario Sauro Bargossi di Forlì e Presidente del comitato regionale Ami della Emilia-Romagna ha relazionato sulla necessità di un Corpo europeo della protezione civile, e di accelerare la lenta organizzazione in corso della Protezione civile europea.
Nel corso del convegno Carmine Carlucci, Presidente Comitato per la Qualità della Vita di Taranto, ha portato i saluti della sua associazione, ribadendo la sua stretta e continua collaborazione con il Movimento Federalista Europeo, in particolare con la sezione Mfe di Taranto.
Il convegno ha dimostrato che il conflitto latente tra lo sviluppo sostenibile e l'occupazione e la protezione dell'ambiente (quale manifestatasi a Taranto) può essere risolto soltanto se c'é un potere di governo in grado di intervenire e di imporre scelte politiche alle società multinazionali. Per questo occorre dotare l'Europa di un potere di governo - attualmente inesistente o comunque poco efficace - in grado di far valere l'interesse generale delle popolazioni al binomio lavoro/sviluppo sostenibile e protezione dell'ambiente di fronte agli interessi settoriali delle imprese condizionati dalla logica del profitto.
L'iniziativa si è conclusa poco dopo le 20 e ha visto la partecipazione di un centinaio di persone.
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(*) i saluti di Gianni Pittella https://www.youtube.com/watch?v=28N2MZ-Uc0Y
Galleria immagini:
- Paolo Ponzano ha svolto la relazione sulla petizione al Parlamento Europeo per un piano europeo di sviluppo sostenibile
- Il "Comitato per la Qualità della Vita" consegna le targhe "Una vita per l'Europa" agli oratori federalisti