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Europa in Movimento

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Genova Pegli. L'inaugurazione della prima panchina europea a Genova

In una trentina di città italiane sono comparse le “panchine europee”, panchine dipinte con le 12 stelle gialle su fondo blu della bandiera europea. Le ultime sono state a Genova, Salerno e Bergamo. Sono opera dei giovani federalisti europei.

E’ una iniziativa cui abbiamo aderito con entusiasmo.

Sappiamo bene che non si fa politica dipingendo qualche panchina qua e là e sappiamo bene che la bandiera con le dodici stelle non è una bandiera di lotta federalista, ma solo un simbolo europeista, tuttavia il semplice fatto di chiedere ai comuni o ai municipi l’autorizzazione a dipingerle e dover giustificare ai componenti delle giunte locali le motivazioni della richiesta porta a parlare di cittadinanza europea, a parlare di un progetto di pace che si sta sviluppando da 80 anni, a raccontare che insieme al Next generation EU con i suoi investimenti in ambiente e digitalizzazione c’è una Conferenza sul Futuro dell’Europa che coinvolge tutti noi in quanto “cittadini europei”.

Ma quale è l’origine di questo progetto?

I giovani federalisti di Lecco hanno dipinto con i colori della bandiera europea una panchina nella loro città; questa poteva rimanere una piccola iniziativa locale fine a sé stessa sulla scia delle panchine rosse contro la violenza sulle donne. Pochi giorni dopo l’inaugurazione la panchina di Lecco è stata imbrattata con simboli neonazisti e scritte nazionaliste.

Era evidente che la panchina europea non veniva vista solo come una folcloristica decorazione, ma rappresentava un simbolo che aveva la forza di infastidire qualche conservatore nazionalista. La reazione dei giovani di Lecco è stata di raccogliere fondi per ripristinare innanzitutto la panchina sfregiata e di estendere in altre città l’iniziativa lanciando il progetto “panchina europea” in tutta Italia.

Da allora Debora Striani, la segretaria dei Giovani Federalisti di Lecco, ha incominciato a girare l’Italia dipingendo le panchine per le quali le locali sezioni federaliste avevano ottenuto l’autorizzazione dalle rispettive giunte comunali.

Debora è venuta anche a Genova dove ha dipinto quattro panchine, che si trovano a Voltri, sulla passeggiata di via Rubens, a Pegli sul lungomare, a Pra in piazza Bignami e a San Martino in piazza Remondini.

Cosa abbiamo fatto a Genova? Siamo partiti dalla considerazione che l’arredo urbano, nelle grandi città, è una competenza delle giunte dei Municipi e quindi ci siamo rivolti ad alcuni Municipi inviando una richiesta motivata e offrendoci di fornire il lavoro di pitturazione senza oneri per l’amministrazione cittadina.

Due Municipi, Ponente e Medio Levante, uno di centro sinistra e uno di centro destra, hanno aderito e molto probabilmente altri seguiranno. In ogni Municipio organizziamo una breve cerimonia di inaugurazione alla presenza del Presidente del Municipio e dei segretari del Movimento Federalista, della Gioventù Federalista e dell’AICCRE, l’Associazione dei Comuni d’Europa.

A differenza di un ordine del giorno o di una dichiarazione di qualche politico, che viene dimenticata presto, la panchina rimane nella piazza della città, la gente ci si siede a riposare, chiacchierare o controllare i figli che giocano in piazza, in qualche modo entra nella nostra vita di tutti i giorni.

Mentre dipingevamo le panchine molti cittadini si avvicinavano incuriositi e chiedevano informazioni; tutti indistintamente ci rivolgevano parole di apprezzamento e di incoraggiamento.

Un’altra caratteristica di questo progetto è che è facilmente replicabile in ogni altro paese dell’Unione Europea senza dover passare per decisioni congressuali o di organi statutari: basta l’iniziativa di qualche federalista locale e l’impegno di qualche volontario.

Siamo fieri che Genova sia la prima grande città con panchine europee. L’auspicio è che altre città seguano.

Autore
Piergiorgio Grossi
Author: Piergiorgio Grossi
Bio
Piergiorgio Grossi, genovese, liceo classico, laureato in ingegneria meccanica siderurgica, è stato dirigente commerciale presso l’ILVA nelle sedi di Genova e Milano. Oggi è in pensione. Federalista europeo fin dal liceo, è stato promotore del comitato ligure per il “Reddito minimo garantito “. Attualmente è segretario regionale ligure del MFE.
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