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Europa in Movimento

| Verso un'Europa federale e solidale

Manifestazione a Parigi nel 2007- Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_Nazionale_(Francia)#/media/File:Le_Pen_Paris_2007_05_01_n2_(cropped).jpg

di Franco Praussello 

Tutti sanno che se Marine Le Pen dovesse vincere le elezioni presidenziali del 2017, l’Europa come l’abbiamo conosciuta in oltre sessant’anni di integrazione riceverebbe un colpo mortale. L’uscita della Francia dalla zona euro e il ritorno alla piena sovranità nazionale darebbe il colpo di grazia alla lunga avventura comunitaria e l’orologio della storia in Europa ritornerebbe indietro agli anni Trenta del secolo scorso.

Dopo l’implosione dell’URSS, crollata su se stessa dopo settant’anni, si dimostrerebbe che in Europa le costruzioni sovranazionali non sono in grado di sconfiggere il veleno del nazionalismo e il bene supremo che noi europei ci illudevamo di aver raggiunto, la pace intraeuropea, non era per nulla assicurata.

Come le guerre che erano succedute al fallimento della Jugoslavia negli anni Novanta avevano lasciato presagire, i rapporti fra stati separati nell’agone europeo verrebbero decisi in futuro da un rafforzamento delle ragion di Stato contrapposte. Con la rilevante differenza che mentre negli anni Trenta e Quaranta del Novecento l’Europa rimaneva ancora al centro della politica mondiale, oggi, dopo la fine del sistema europeo degli stati, ognuno dei nostri paesi, anche nel caso della Germania, correrebbe il rischio di diventare il satellite di una delle potenze globali che veramente contano: gli USA, la Russia, la Cina.

In questi giorni i politologi si stanno affrettando ad assicurarci che, in forza del sistema elettorale del doppio turno, il Fronte nazionale non dovrebbe riuscire a espugnare l’Eliseo, che continuerebbe a essere appannaggio dei vecchi partiti francesi, i socialisti di Hollande e i repubblicani di Sarkozy.

Ma come affermava Marx (Groucho, non Karl), le previsioni sono particolarmente difficili, specie se riguardano il futuro…Fuor di metafora, chi si immaginava ancora pochi anni fa, che il movimento degli ex grillini sarebbe stato in grado di contendere il governo nazionale in Italia, ammesso che l’attuale legge elettorale in gestazione rimanga invariata? Quello che è certo, tornando alla Francia, è che il rafforzamento progressivo del Front National pone un’ipoteca non solo sulla Francia ma sull’intera Europa. E che, come è stato icasticamente descritto da alcuni organi di stampa esteri, i paesi europei stanno marciando come sonnambuli verso l’abisso.

A questo punto, non possiamo esimerci dal chiederci chi sono i responsabili di questa possibile morte futura dell’Europa. E’ vero, il continente è oggi alle prese con difficoltà enormi, che minano progressivamente le basi del processo di integrazione. Limitandoci alle sfide maggiori, la gestione dei flussi migratori, il passaggio all’economia sostenibile, la lotta al terrorismo internazionale e il consolidamento di un’eurozona in crisi perché da che mondo è mondo una moneta senza stato alla lunga non può esistere, è altrettanto vero che se l’integrazione avesse superato la soglia dell’unità politica, le politiche europee potrebbero affrontarle, non dico facilmente, ma con qualche chance in più di successo.

In realtà, stiamo assistendo al moltiplicarsi dei freni nei confronti degli avanzamenti che sarebbero necessari. I governi, con la Germania in testa, hanno ormai esautorato gli organi simildemocratici della Comunità, e per un verso o per l’altro stanno remando contro. I paesi dell’est stanno frenando la nascita di una politica europea dell’immigrazione, con l’ibernazione o la morte annunciata di Schengen, la Germania rifiuta di fare passi avanti significativi verso l’unione fiscale, e l’Italia fa il pesce in barile facendo profferte di solidarietà con i paesi colpiti dal terrorismo, ma tenendo ben salde le redini della sua politica nazionale.

In questa Europa che si trova sull’orlo del precipizio a causa dell’insipienza degli stati nazionali ci si può stupire di tutto, tranne che del populismo e del nazionalismo montante.

Autore
Franco Praussello
Author: Franco Praussello
Bio
Prof. Franco Praussello - Professore ordinario fuori ruolo di Politica economica - Cattedra Jean Monnet ad personam in “EU economic studies”
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