La resistenza di Ada Rossi, una donna per la libertà
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Com’è nata l’idea di scrivere il libro Ada Rossi e quale era il suo profilo?
Entrambi siamo studiosi di Ernesto Rossi e abbiamo conosciuto Ada (che già da nubile si chiamava Rossi, scherzi del nome!) attraverso le sue lettere al marito. Con un atto di coraggiosa solidarietà, Ada aveva scelto di sposarlo in carcere nel 1931, dopo che Ernesto era già stato condannato a vent’anni per la sua opposizione al regime fascista nelle file di Giustizia e Libertà. Dopo il matrimonio, fu allontanata dalla scuola pubblica, in cui insegnava matematica; dovette mantenersi con lezioni private sino a 42 ore settimanali per mantenere se stessa e il marito in carcere; fu schedata e strettamente controllata dalla polizia e, infine, inviata al confino nel 1942, prima a Forino, in provincia di Avellino, e poi a Melfi e Maratea.
Sulla formazione europea dei partiti
* Ogni movimento o partito, una formazione politica quindi, non può non guardare con occhio attento alla formazione.
La formazione non può che essere europea, a questo devono rispondere i quadri di partito in funzione di quella alta amministrazione che dovrebbe essere rivestita dalla figura dei propri dirigenti. Questi devono essere legati ad una visione europea del partito stesso. Anche la formazione di base, non solo atto politico ma anche morale, deve essere al centro della programmazione perché senza una più ampia visione, che parta dalle comunità locali per finire agli ambiti internazionali, non si può aspirare a costruire una sana militanza politica che faccia partire dal basso la convinzione di una riforma delle Istituzioni anche a livello europeo.
Santo Stefano, Ventotene e l'ideale europeo
Il 1° agosto scorso è stato firmato il contratto istituzionale di sviluppo per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex Carcere borbonico dell'isola di Santo Stefano a largo di Ventotene. La firma è stata apposta a Palazzo Chigi dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, dal Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dal Direttore dell'Agenzia del Demanio, Roberto Reggi. Il giorno seguente, il 2 agosto quindi, è stata inaugurata sull’isola un’elisuperficie, evento avvenuto alla presenza degli stessi firmatari Reggi, Boschi e Franceschini nonché dell’Amministratore Delegato di Invitalia Domenico Arcuri.
L’importanza di chiamarsi Enrico. Lettera aperta al Presidente della Regione Toscana
Caro Presidente Rossi,
Le sono molto grato di averci finalmente offerto la possibilità di uscire dallo stato di indignazione ammutolita in cui il comportamento Suo e della
Sua giunta ci hanno costretto nell’ultimo anno. Le scrivo infatti a nome del migliaio di studenti, studentesse e volontari toscani che per quindici
anni hanno animato il seminario di formazione europeista e federalista "Luciano Bolis” – medaglia al valore della Resistenza -, dedicato ai
vincitori di un concorso regionale ("Cittadini Europei, Cittadini del Mondo") per le scuole secondarie che ha rappresentato l’unica vera
occasione per i giovani della Toscana di imparare e vivere quel particolarissimo spirito di solidarietà verso un fine etico, di impegno
civile nutrito da autentica e aggiornata sete di conoscenza, che è la grande eredità morale di Ventotene.
Lei porta, caro Presidente, la responsabilità personale e politica per la fine di questa esperienza, che la Regione Toscana ha sostenuto per un
decennio assieme all’Associazione Italiana dei Comuni e delle Regioni d’Europa e alla passione competente dei volontari della Gioventù
Federalista Europea e del Movimento Federalista Europeo – sì, proprio il movimento che nacque da Ventotene e che rappresenta ormai l’unica esperienza politica novecentesca che possa rivendicare esistenza ininterrotta e crescente attualità di programma nel XXI secolo. Come Lei ben sa, il MFE non è un partito, non ha fini di lucro e non partecipa ad alcuna competizione elettorale. Il MFE lotta perché si realizzi l’obiettivo centrale del Manifesto di Ventotene: il superamento delle sovranità nazionali esclusive, l’unità politica dell’Europa (e in prospettiva del
mondo) attraverso la democrazia a tutti i livelli e una distribuzione delle competenze dei vari livelli di governo basata su principi di efficacia
nella risoluzione dei problemi collettivi e di massima vicinanza possibile al singolo cittadino.
Ma Lei, caro Presidente, queste cose dovrebbe saperle bene – talmente bene che la sua ultima “cover photo” pubblicata sul Suo profilo Facebook si fregia di citare proprio il Manifesto di Ventotene a fianco del suo volto sorridente. Mi chiedo: è sicuro che sia il caso di sorridere? Appartiene a un Movimento (Art. 1) le cui analisi e i cui programmi sono fermi a prima del Manifesto di Ventotene – anzi, almeno a parole incarnano esattamente quel corporativismo nazionale che è lo spirito opposto a Ventotene. Ci spieghi come conta di riuscire a tenere assieme queste contraddizioni, come può pretendersi epigono di Altiero Spinelli quando la Sua azione di governo
regionale ne ha ucciso l'eredità senza troppo badarci. Ci spieghi se per caso tutto ciò è frutto di inavvertenza e ci consenta di ravvederci: Le
richiederebbe davvero poco sforzo.
Perché altrimenti la tentazione è forte, Presidente, di leggere nel suo sorriso la presa in giro dei suoi elettori, presso i quali si spaccia per
erede di Ernesto Rossi – e Lei sa bene, Presidente, di non chiamarsi Ernesto, anzi come direbbe Oscar Wilde di non essere Ernesto. Sa bene che questo gioco politico non è onesto.
25 luglio 2017
Francesco Pigozzo
Segretario Regionale Movimento Federalista Europeo - Toscana
Elezioni comunali a Genova: i candidati sindaco divisi sull'Europa. I federalisti promuovono Crivello, Merella e Pirondini
Comunicato del Movimento Federalista Europeo di Genova
Elezioni comunali: i candidati sindaco divisi sull'Europa. I federalisti promuovono Crivello, Merella e Pirondini.
La sezione genovese del Movimento Federalista Europeo ha voluto porre quattro domande sull'Europa (migranti, fondi europei, risorse europee, riforma dei trattati) ai nove candidati sindaco del Comune di Genova. Domande che hanno voluto colmare il silenzio assordante della campagna elettorale genovese su un tema di assoluto rilievo per dare la giusta collocazione ai problemi che affliggono la nostra città.
In tempi di globalizzazione, locale e globale sono strettamente interconnessi anche se questo legame non sembra essere percepito come elemento essenziale da cui partire per una analisi equilibrata su come risolvere i problemi della nostra città. Per tale motivo il Movimento Federalista Europeo crede sia utile far conoscere al maggior numero possibile di cittadini genovesi la posizione di tutti i candidati sindaco sull'Europa, un tema che è stato al centro del dibattito politico nelle recenti elezioni francesi.